IL NOVECENTO DI MARIO MAFAI

Le Fantasie, un ciclo di ventitré tavolette dipinte da Mario Mafai tra tra il 1939 e il 1944, sono state donate da Aldo Bassetti alla Pinacoteca di Brera. Si tratta di una serie incredibile, profetica, commovente, dichiara James Bradburn, direttore del Museo.

Questi ventitré quadri di piccole dimensioni sono di enorme importanza per la storia dell’arte del Novecento. Essi sono un atto di denuncia del pittore contro i massacri della guerra e del nazifascismo e questo dono al Museo di Brera, dichiara Aldo Bassetti, vuole essere anche un atto politico, una testimonianza di antifascismo. 

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Tra queste opere e Brera corre un profondo legame etico perché la vicenda di questi dipinti si lega, direttamente o idealmente, a quella di tanti personaggi straordinari che hanno avuto a che fare con la storia del Museo: non solo Jesi o Bassetti, ma anche i direttori del passato: Ettore Modigliani, licenziato all’indomani delle leggi razziali, Fernanda Wittengens, che visse anche il carcere per il suo impegno nel salvare tanti ebrei dalle persecuzioni, Franco Russoli, partigiano. 

‘L’arte - sosteneva Mafai - è un fatto etico prima che estetico’. E questo ciclo, intenso e drammatico, è chiara testimonianza di questo pensiero, testimonianza di verità e di tutto quello che può evocare e denunciare la crudeltà della guerra e dei regimi che l’ avevano voluta.

 

Le fantasie nel loro insieme sono state esposte soltanto poche volte:  

A Roma, nel 1944, nell’ambito della mostra ‘L’arte contro la barbarie’, promossa dal quotidiano L’Unità, insieme ad opere di Guttuso, Leoncillo, Mirko, Cagli; a Milano, Palazzo Reale, Museo d’Arte Contemporanea nel 1989, a cura di Giuseppe Appella, con un catalogo che ricostruisce tutte le vicende e la genesi delle opere fino al loro acquisto da parte di Giovanni Pirelli ; a Modena, nel 1990, in una mostra nell’ambito della Festa Nazionale dell’Unità, curata da Fabrizio D’Amico, Francesco Gualdoni, e Oscar Goldoni e infine a Roma nel 2004, nell’ambito della mostra antologica a Palazzo Venezia, furono esposte undici delle ventitré tavolette. A Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art, nel 2010

Questa donazione renderà possibile la visione dell’intero corpus delle opere nel nuovo Palazzo Citterio, estensione della Pinacoteca di Brera, in modo permanente.