Una grande mostra di Antonietta Raphaël e Mario Mafai si aprirà nel mese di Aprile 2025 a Roma, negli spazi del Casino dei Principi a Villa Torlonia. La mostra, nata da un’idea del nostro Centro Studi e da questo promossa, è coprodotta dal Comune di Roma e curata da Valerio Rivosecchi e Serena De Dominicis.
A cinquant’anni dalla scomparsa di Antonietta Raphaël (Kaunas 1895 - Roma 1975),a sessanta da quella di Mario Mafai (Roma 1902 - 1965) e a cento anni dal loro primo incontro a Roma (1925), la mostra propone una nuova riflessione sui due artisti che forse più degli altri hanno rappresentato, nel corso della loro lunga attività, l’identità stessa della “Scuola romana”.
Dai tardi anni Venti, dopo la fiammata di quella che Roberto Longhi definì “la scuola di via Cavour”, Mario e Antonietta seguono percorsi paralleli ma spesso anche divergenti, fortemente condizionati dalla realtà storica. Mario viene considerato molto presto come un maestro indiscusso, un vero punto di riferimento per l’ambiente artistico romano, mantenendo il suo prestigio anche negli anni tormentati del dopoguerra.
Ben diversa la sorte di Antonietta. Artista, donna, lituana di origini ebraiche, costretta a subire pregiudizi di genere e ad allontanarsi da Roma negli anni più duri delle leggi razziali e della guerra. La “riscoperta” del suo talento avverrà solo a partire dagli anni Cinquanta, anche grazie all’intuito di un grande gallerista come Plinio de Martiis, che dedicherà alla Raphaël una delle prime mostre della “Tartaruga”.
Da allora fino ai nostri giorni molte mostre, pubblicazioni, eventi hanno ripercorso la storia dei due artisti, ormai considerati tra i protagonisti, allo stesso titolo, delle vicende artistiche del Novecento.
La mostra che qui proponiamo potrà giovarsi dell’ampio lavoro di ricerca svolto dagli anni Ottanta in poi, con il contributo determinante dell’Archivio della Scuola romana, del Centro Studi Raphaël Mafai e di altre istituzioni.
Oltre ai capolavori dei due artisti, sarà dato ampio spazio ai documenti (lettere, scritti, diari…) che testimoniano un rapporto intenso, libero ma spesso anche burrascoso; un rapporto segnato da una forte stima reciproca, ma anche tormentato sia sentimentalmente che artisticamente e segnato da differenze profonde sul piano culturale e quindi estetico. In particolare sarà esposto il risultato di un lavoro che il Centro Studi sta realizzando attraverso l’analisi di una serie di lettere, inedite, dei due artisti: una scelta dal corposo epistolario depositato in parte presso l'archivio del Gabinetto Vieusseux di Firenze e in parte presso quello dell’Archivio della Scuola Romana a Villa Torlonia.
Saranno proiettati video, immagini, fotografie e due interviste degli anni ’60 con testimonianze dirette dei due artisti.
Le sezioni
⋅ La prima avrà carattere “storico” e inquadrerà i primi anni, decisivi, dell’incontro di Mario, Antonietta e Scipione; il cambio di passo determinato in gran parte dall’azione di stimolo culturale e pittorico svolto dalla Raphaël, e i primi successi. Accanto a quelle di Mafai e Raphaël troveranno posto anche opere di Scipione.
⋅ La sala degli affreschi al piano terra accoglierà parte delle sculture di Antonietta, compresi alcuni inediti di recente ritrovamento, per evidenziare il nodo tematico offerto dal rapporto tra femminile, maternità e fuga, con incursioni nel mito. Un angolo della sala sarà riservato ad un video con interviste e documentari sui due artisti.
⋅ Ancora al piano terra, la piccola sala prima delle scale offrirà una sorta di “intermezzo musicale”, con alcune tele a testimonianza della passione condivisa per la musica (con sottofondo).
⋅ A seguire, nel corridoio si troverà una selezione di disegni, a ricordare l’importanza che questa attività rivestiva per entrambi.
⋅ Al primo piano si aprirà la sala dedicata a Mafai: il concetto chiave sarà la trasformazione, esemplificata dallo slittamento dal figurativo all’astratto attraverso lo sguardo su Roma, dalle demolizioni ai paesaggi anni ’40 e ‘50, ma anche attraverso l’evoluzione che dai fiori conduce alle corde.
⋅ La sala centrale del primo piano ospiterà un confronto tra Mafai e Raphaël attraverso opere di prossimità tematica: ritratti, nudi e enigmatiche nature morte, risolti mediante soluzioni formali distanti.
⋅ Il percorso proseguiràcon una sala riservata a sculture e dipinti di Antoniettache veicolano la complessità dell’identità dell’artista – la cultura ebraica, la tendenza nomadica, il gusto del viaggio (con opere dalla Spagna e dalla Cina).
Infine, nell’ultima saletta prima dell’uscita, a chiudere l’itinerario aperto da Mafai che disegna del 1929, ci sarà un solo quadro di Antonietta, Mario nello studio (1966) che racchiude tutta l’energia di una vita passata a sfidarsi e amarsi. Nello stesso spazio, sarà fruibile il lavoro condotto sull’epistolario.
Villa Torlonia, il Casino dei principi
1928 - Antonietta Raphael nella terrazza di Via Cavour
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Antonietta Raphaël, Mafai che beve, 1928